lunedì 18 maggio 2009

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO!

carissimi,
i certificati di frequenza al corso sono pronti ma devono essere ancora firmati.
Nel giro di una settimana li lascerò a CoopInt (http://www.studenti.unige.it/areaint/settore_mobil/) e vi scriverò un'email per dirvi quando andare a ritirarli.
Vi spedirò presto anche i risultati di vostri test finali.
A presto e in bocca al lupo per i vostri esami...

venerdì 1 maggio 2009

per esercitarvi con la grammatica...

...e ripassare il congiuntivo:
http://webs.racocatala.cat/llengua/it/cong3.htm
http://webs.racocatala.cat/llengua/it/cong4.htm
http://webs.racocatala.cat/llengua/it/congtrap2.htm

strafalcioni italiani



Che cos'è uno strafalcione?
Da www.demauroparavia.it: "errore madornale e grossolano, spec. nel parlare o nello scrivere: ha scritto un testo pieno di strafalcioni, per dire solo strafalcioni, è meglio che tu stia zitto!"
Dal grande fratello italiano, esempi di come non si dovrebbe parlare!!!


http://www.youtube.com/watch?v=gmybVdGQVR8

Silvia rimembri ancora...

In classe ci è mancato il tempo di fare almeno una poesia della letteratura italiana. Per rimediare vi posto qui il tristissimo Giacomo Leopardi:


A SILVIA

Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?

Sonavan le quiete
stanze, e le vie dintorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.

Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d'in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch'io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?

Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d'amore.

Anche peria tra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovanezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell'età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.

Al link http://web.tiscalinet.it/appuntiericerche/Lett.Italiana/Leopardi.htm trovate una parafrasi della poesia.

Al link http://www.youtube.com/watch?v=iALBIF4MJMQ trovate una lezione di italiano sul tema tratta dal film "Acqua e sapone": un professore italiano interroga i suoi studenti stranieri sulla poesia "A Silvia".